Esiste davvero la settimana corta? O è una leggenda metropolitana?
Dopo aver letto l’ennesimo post di Linkedin in cui un’azienda illuminata declama le proprie virtù e il proprio “essere avanti”, abbiamo deciso anche noi di sperimentare con la settimana corta.
Se l’esperimento andrà a buon fine, avremo modo anche noi di declamare le nostre virtù!
Nell’accezione comune, il termine “settimana corta” indica una settimana lavorativa costituita da 4 giorni, a fronte di una stessa retribuzione.
In Leanbit, l’idea della settimana corta è nata anzitutto come risposta ad alcune necessità condivise dalle persone che costituiscono la nostra azienda. Parliamo per la maggior parte di necessità personali, legate al bisogno di bilanciare lavoro e vita privata, che ci hanno portato ad implementare formule di lavoro da remoto e flessibilità di orario.
Abbiamo voluto però fare un passo in più, non per fare un “regalo” ai dipendenti ma per creare un ambiente in cui tutte le persone coinvolte stiano bene, siano sereni. In sostanza, un incentivo a restare nel team e a lavorare al meglio delle proprie possibilità.
Una volta definito il “perchè”, abbiamo dovuto pensare bene al come.
Nello specifico, come prendere il 20% della capacità produttiva di ogni membro del team e inserirlo in una formula mirata a migliorare il benessere personale, ma non solo. Le persone possono stare bene solo in un’azienda produttiva, perché un’azienda che non produce non può sostenersi.
Abbiamo perciò ragionato su una formula che non si basasse sul classico “venerdì si sta a casa”. Abbiamo dato l’opportunità di scegliere: si può decidere di non lavorare, senza dover presentare giustificazioni o richieste formali di alcun tipo, semplicemente usando le ferie e i permessi che tipicamente nel corso dell’anno non vengono utilizzati.
Tuttavia è anche possibile decidere di investire il venerdì in attività che portino alla crescita del singolo membro e del know how aziendale, e questa possibilità si configura come soluzione a un altro problema.
Come tutte le realtà basate su tecnologie che cambiano rapidamente, Leanbit deve infatti confrontarsi con l’attività di Research & Development: abbiamo la necessità di restare al passo con la costante evoluzione degli strumenti che utilizziamo e di portare un’innovazione coerente verso il cliente. Raramente questa attività può essere declinata in un reparto isolato dal prodotto: di conseguenza c’è la necessità che le persone direttamente coinvolte nello sviluppo del nostro prodotto abbiano modo anche di sperimentare cose nuove, per poi portare l’esperienza e i risultati raggiunti all’interno del team.
La giornata di venerdì può quindi venire dedicata ad attività mirate ed espandere le proprie conoscenze e hard skills e sperimentare nuove soluzioni nella convinzione che il valore così generato verrà portato all’interno del team.
La nostra filosofia aziendale è da sempre costruita su tre elementi fondamentali: persone, tecnologie e processi.
Le persone si sentono maggiormente a proprio agio quando hanno la possibilità di scegliere come usare il venerdì.
Il miglioramento delle tecnologie si verifica quanto un 20% delle ore di lavoro vengono “svincolate” e possono essere usate per lo sviluppo di nuove competenze. Vi sono illustri esempi di molte startup di successo nel mondo digital. Quasi sempre, chi lavora in un’azienda informatica è appassionato del proprio lavoro, quindi i risultati sono positivi.
In sostanza, si tratta di spostate nelle ore lavorative un’attività che veniva svolta prima in ore extra lavorative (quando la capacità di “digerire” e comprendere nuove tecnologie è molto più bassa) all’interno della giornata del venerdì, quando l’attenzione e le capacità individuali sono molto maggiori.
Il miglioramento dei processi aziendali è la naturale evoluzione di quanto sopra: adottando nuove tecnologie, il nostro ambiente di lavoro e i prodotti che offriamo cambiano continuamente, e con essi anche i nostri processi.
Il venerdì possiamo inoltre sperimentare anche soluzioni di lavoro diverse. I team si possono creare in base a delle affinità di scopo o caratteriale, senza che ci sia l’ansia della scadenza: si eliminano così alcune delle frizioni che spesso pesano sul risultato finale.
Infine si dà la possibilità di proporre anche uno sviluppo metodologico. Ad esempio, se due o più persone iniziano una “collaborazione del venerdì” e ottengono risultati senza basarsi sulle procedure standard, possiamo valutare se implementare il loro approccio al metodo aziendale.
Siamo consapevoli che questo approccio al concetto di settimana corta non ci mette in una botte di ferro.
E non è quello che vogliamo.
Non abbiamo la certezza del risultato finale, ma si tratta di una scelta coerente con la nostra filosofia di sperimentatori Agili.
Questa nuova modalità è iniziata a gennaio: le prime settimane sono andate molto bene, anche grazie all’entusiasmo per le novità che ci contraddistingue.
Nel medio e lungo termine sapremo a breve se tutto questo è sostenibile e porterà dei benefici concreti.
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