“Come vedresti un’azienda senza manager?”
Di fronte a questa visione, solitamente le persone hanno due reazioni opposte.
“Sembra fantastico! Come funziona?”
Oppure
“Assolutamente no, non può funzionare.”
E se un approccio No Manager all'organizzazione dell'azienda fosse un’evoluzione fisiologica?
Il concetto di No Manager indica un’organizzazione aziendale non verticale ma orizzontale, in cui il lavoro del team non è gestito da figure “al di sopra” del team ma viene autogestito dal team stesso.
Si tratta di un argomento tutt’altro che nuovo. Al contrario, se ne parla da decine d’anni e si possono citare alcuni casi emblematici. Tra tutti, quello di GitHub è forse uno dei più conosciuti.
GitHub è una startup della Silicon Valley fondata nel 2008 e organizzata secondo una gerarchia orizzontale, restando quindi senza figure manageriali fino al 2014; a riprova che l’azienda funzionava a dovere, in pochi anni GitHub è cresciuta fino ad essere acquisita nel 2018 per 7.5 miliardi di dollari.
L’esempio di GitHub, come altre esperienze e tentativi fatti nel corso degli anni, portano oggi a considerazioni più moderne sul ruolo del manager.
Anche nel contesto di un’azienda orientata all’approccio No Manager, sarebbe sbagliato dire che i manager non siano più necessari.
Tuttavia, la concezione tradizionale del manager in una struttura militaresca e verticale non ha più senso. Più ancora, non ha senso il micromanagement, lo stile manageriale per cui vi è un controllo minuzioso sul lavoro del dipendente subordinato.
Al contrario, il manager diventa il coordinatore di un gruppo di persone che hanno obiettivi, strumenti e background culturali allineati, e che sono quindi legati da una stessa filosofia.
Per tutte le aziende che abbracciano la filosofia Agile si tratta di un modello assolutamente naturale: al team viene data la possibilità di autodeterminarsi e di scegliere una o due figure - solitamente legate al prodotto e all’organizzazione del team - che aiutino il team a raggiungere gli obiettivi prefissi.
L’evoluzione verso modelli No Manager si inserisce nella transizione dalla industrial economy alla creative economy. In questa transizione il modello secondo cui i manager hanno potere decisionale sui lavoratori, tipicamente con un background culturale più basso, risulta inefficace.
Oggi, invece, la capacità produttiva di un team si basa sulla consapevolezza che “fare” e “capire” non sono due momenti distinti: c’è quindi l’esigenza che i vari membri del team mettano a disposizione il proprio know-how, le proprie skill e anche il proprio vissuto.
In questo scenario, il coordinatore non può più essere il manager vecchio stile che conosce ogni aspetto dei processi dell’azienda e dei dettagli tecnici operativi, semplicemente perché questo non è più possibile. Al contrario, non deve conoscere i dettagli delle attività svolte ma creare un ritmo “armonico” nel portare risultati con regolarità, anche ascoltando le indicazioni del team stesso.
Sarebbe sbagliato associare la filosofia No Manager a visioni di caos e disorganizzazione.
Ma al contempo, non dobbiamo nemmeno immaginare che questa filosofia preveda un modello unico: l’evoluzione deve sempre basarsi sulle caratteristiche dell’azienda e sulla direzione che questa vuole prendere.
Volendo identificare dei tratti di base a questo approccio, possiamo tuttavia citare:
Al di là di definizioni e buzzword, la filosofia No Manager è un altro passo verso un’organizzazione aziendale orientata all’efficienza e al benessere delle persone, in cui ci sia sempre meno spazio per attività a scarso valore.
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